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Sbagliando si impara

  • Stefania Fauda
  • 9 set
  • Tempo di lettura: 1 min

Una palestra per la mente


Gli atteggiamenti punitivi dilagano, da sempre, ed a scuola l’errore non può essere tollerato…

Ma se vi dicessi che non è così?

Secondo i canoni dell’insegnamento tradizionale, puramente trasmissivo, l’errore non può essere ammesso, ma per fortuna qualcosa  a livello pedagogico sta cambiando: parliamo della strategia dell’apprendimento senza errori, che consente da un lato di non sperimentare l’errore, e dall’altro, di configurarlo come fonte di apprendimento.

Negli approcci trasmissivi, gli aiuti vengono dati solo dopo un errore; invece in quest’ottica, l’insegnante ti fornisce subito tutti gli aiuti possibili e solo dopo mano a mano li toglie, così questo approccio allena a nuove forme di pensiero, a porsi continui interrogativi.

Dimostrata dunque l’inefficacia di approcci ormai desueti, parliamo dunque di un metodo che incarna a pieno questi presupposti: il Metodo Feuerstein.

è un metodo che mira a sviluppare le funzioni cognitive spente delle persone, con o senza difficoltà, stimolando la creazione di nuove capacità di pensiero; si basa sul concetto della "Modificabilità Cognitiva Strutturale" (M.C.S.):  secondo il metodo Feuerstein gli esseri umani sono modificabili, cioè sono soggetti ad essere significativamente modificati da un intervento affettivo- educativo da parte di altri esseri umani (mediatori).

L’intelligenza non è dunque innata, ne tanto meno statica, ma è un bene che tutti hanno e che si può sviluppare.

Ogni individuo, in base alla sua condizione, può fare un percorso, migliorando le sue capacità nel suo personale massimo livello possibile.


Il metodo Feuerstein sostiene quindi che l’intelligenza si può insegnare, ma è necessario un mediatore che accompagni l’individuo senza però sostituirlo.


INSEGNARE A PENSARE ED IMPARARE, POICHÈ OGNUNO DI NOI HA DENTRO DI SÈ UN POTENZIALE INNATO!

 
 
 

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